La Scuola d’Arme Gens Innominabilis ha la propria sede a Castell’Arquato nel Torrione Farnese.
L'edificio presenta l'originale carattere delle costruzioni militari cinquecentesche; la pianta è di forma pressoché quadrata con quattro baluardi agli angoli, un salone centrale delimitato da robusti muri e comunicante con tre piccoli locali ottagonali posti nei baluardi e con una scala a chiocciola in latterizio posta nel rimanente baluardo. I piani sono quattro, l'ultimo dei quali è formato da una stanza ellittica contorniata dalla loggia.
Le origini di questo monumento sono poco chiare. L'unico studio sull'argomento è quello di L.Dodi che, citando documenti presenti nella Biblioteca di Piacenza, ipotizza che la costruzione fu iniziata da Bosio II Conte di S.Fiora nel 1527-1535, successivamente sospesa e ultimata per ordine di Sforza Sforza tra il 1545 e il 1575.
Il Torrione è costruito interamente in mattoni di laterizio con quattro robuste pareti nude inserite tra baluardi angolari trapezoidali assai sporgenti, traforati da piccole finestre, rettangolari. I baluardi sono collegati da grandi archi a tutto sesto, il tutto è sormontato da una loggia a sedici pilastri. All’interno di tre dei quattro piani c’è un vasto locale centrale che immette in vani più ristretti all’interno dei baluardi. Tre hanno pianta ottagonale, quello occidentale che contiene una sinuosa e ripida scala elicoidale a chiocciola è a pianta centrale. È già stato più volte sottolineato come la struttura dei baluardi rispondesse al “criterio di fiancheggiamento nell’offesa e nella difesa” (Dodi, 1942) necessari dall’introduzione delle nuove armi da fuoco.
Senz’altro il Torrione faceva parte del sistema difensivo integrato del borgo di Castell’Arquato, e doveva avere funzioni militari.
Quando la torre, rimasta chiusa ed inutilizzata per decenni, divenne nel 2009 la prestigiosa sede dell’associazione, grazie alla generosa concessione della Fondazione Vassalli Remondini, fu pulita, rinfrescati gli interni e parzialmente arredati nel tempo, portandola ad essere aperta al pubblico quanto più possibile.
Nel 2017 il Torrione ha però visto un generale riarredo interno con il rifacimento scenografico di alcune sale e la creazione di nuovi ambienti rievocativi che hanno raccolto l’ammirazione di migliaia di visitatori.
Ora l’ingresso è una vera e propria Sala degli Armigeri con tante armi, armature e trofei in bella vista mentre al primo piano si ammira la Sala del Convivio con tavola imbandita e le salette dello Speziale e dei Modelli; salendo al secondo piano la Sala dei Cavalieri con lo Studiolo, il Tavolo del Consiglio ed il grande camino, mentre, all’ultimo piano, circondata dalla magnifica loggia con vista a 360° sul borgo la Sala della Dama, magica struttura ovale con oggetti legati alla vita materiale e spirituale, al benessere ed agli interessi di una donna benestante, ospite immaginaria nel punto più alto della torre cinquecentesca.
Per informazioni sulle aperture potete contattare Ivan Irti al +39 340 9353153